Ho votato l’Italicum con profonda amarezza, ma anche alla disciplina di partito c’ è un limite. Ora è molto vicino

L. elettorale: Zampa,voto si’ con amarezza solo per disciplina

(ASCA) – ROMA, 12 MAR – “Voto con profonda amarezza questa legge elettorale e lo faccio essenzialmente per disciplina di partito, prevista in democrazia”. Lo dice la vicepresidente del Pd Sandra Zampa.

“Anche alla disciplina di partito – aggiunge – c’e’ pero’ un limite oltre cui non sono disposta ad andare. Quel limite e’ per quanto mi riguarda molto vicino in considerazione del fatto che, al riparo dal voto segreto, una parte del gruppo parlamentare di cui faccio parte si e’ slealmente mobilitato contro principi e valori fissati dallo statuto del PD. Era difficile immaginare che l’Italicum, molto problematico in partenza, potesse uscire dalla Camera peggiorato rispetto alla versione che ci venne illustrata in Direzione dal segretario Renzi.

Eppure questo e’ stato possibile. L’elenco dei suoi piu’ gravi aspetti, frutto dell’accordo con Berlusconi, comprende anche l’esclusione delle norme antidiscriminatorie oltreche’ di quelle sulla parita’ di genere (previste dallo statuto del partito oltreche’ dalla Costituzione art. 3 ed art. 51), l’impossibilita’ per gli elettori di scegliere il proprio eletto con l’esclusione delle primarie regolate e obbligatorie per legge, la possibilita’ di candidature plurime (fino ad otto collegi) non solo per il capolista ma per tutti i candidati, l’ammissibilita’ delle cosiddette ‘liste civetta’.

Gravissima ovviamente e’ la norma che fissa l’applicabilita’ di questa legge alla sola Camera dei deputati con esclusione del Senato dando per acquisito cio’ che ad oggi tale non e’, cioe’ il superamento della Camera alta: se ci si trovasse a votare prima della riforma del Senato avremmo il paradossale risultato di una Camera eletta con il maggioritario e l’altra con il proporzionale.

Inevitabili a quel punto larghe maggioranze in attesa dell’ennesimo inevitabile pronunciamento di incostituzionalita’ della Corte. Cio’ che e’ stato messo in salvo e’ il bipolarismo e poco altro. Ma se dopo anni di parole sulla necessita’ di riformare la legge elettorale rifiutassimo anche questo tentativo senza che i cittadini ne abbiano compreso tutti i limiti, concorreremmo a dare ancora una volta un’immagine negativa delle istituzioni e del sistema politico.

Questa e’ l’altra ragione che mi ha determinato a votare nella speranza che il Senato trovi la forza per cambiarne gli aspetti piu’ gravi. Resta infine aperto, dopo il risultato del voto segreto sulla parita’ di genere, un problema etico che investe le relazioni interne al partito e del partito con i suoi iscritti ed elettori e una grave contraddizione che riguarda i valori fondanti del Pd come testimoniato dal suo Statuto”. (ASCA). 12-MAR-14

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